Dirà il tempo se il confronto che ha coinvolto, tra gli altri, il presidente della Fondazione, Nicola Cariglia, l’assessore regionale alla salute, Elena Gentile ed il direttore generale della ASL di Foggia, Attilio Manfrini porterà a risultati concreti.
Partecipazione di pubblico e confronto approfondito e utile. Il convegno promosso dalla Fondazione Turati a Vieste, sul tema “Tra paure e speranze: la condizione degli anziani in Puglia” ha registrato, per il momento, questo positivo risultato. Dirà il tempo se l’intreccio di analisi e proposte che ha coinvolto, tra gli altri, il presidente della Fondazione, Nicola Cariglia, l’assessore regionale alla salute, Elena Gentile ed il direttore generale della ASL di Foggia, Attilio Manfrini, potrà contribuire ad una più efficace presenza di servizi sociosanitari per la popolazione di tutti i comuni del Gargano.
Intanto è una novità che alla base di tutti i ragionamenti siano stati posti i dati emersi dalla ricerca promossa dalla Turati sulla condizione degli anziani in Puglia e nelle altre due regioni ove la Fondazione svolge la propria attività, Toscana e Lazio. I numeri e le risposte degli anziani intervistati dimostrano che c’è in Puglia, rispetto alla media nazionale, una carenza di strutture residenziali per anziani più accentuata. Problema da non trascurare perché se oggi in Puglia gli ultra sessantacinquenni sono già 750 mila (160 mila non autosufficienti) e rappresentano il 18,3% della popolazione, nel 2030 donne e uomini con più di 65 anni rappresenteranno il 27,9 del totale: 1.070.000, dei quali 254 mila non autosufficienti.
La presenza del Centro sociosanitario di Vieste è, non solo da questo punto di vista un importante presidio per tutto il Gargano così come è fondamentale per il mantenimento del Welfare in Italia la presenza del Terzo Settore. A questo proposito il presidente della Fondazione Turati ha ribadito l’impegno e l’attività che vengono svolti da trenta anni. “Siamo qui per discutere e confrontarci, non per pietire sovvenzioni ai pubblici poteri. Le Onlus devono essere indipendenti per essere utili, ma – ha rilevato- non può avvenire il contrario, cioè che siano le Onlus a sostenere spese per conto dei pubblici poteri”. Cariglia ha ricordato che, ad esempio, per la Casa di Cura della Fondazione Turati a Vieste è stato fissato un tetto equivalente alla irrisoria cifra di 17 mila euro all’anno per singolo posto letto di fronte a 60, 70 e 80 mila euro per altre strutture equivalenti.
L’assessore regionale alla salute, Elena Gentile ed il Direttore generale della ASL di Foggia, Attilio Manfrini non hanno lasciato cadere la provocazione. La difficile situazione economica – hanno detto- impone modifiche che già la Puglia ha cominciato ad apportare al proprio sistema sanitario. “Occorrono meno ospedali ma più efficienti ed una diffusa rete di presidi territoriali per i primi interventi e per le cure intermedie” ha sostenuto l’assessore “e già dei primi provvedimenti in questo senso sono stati adottati”.
E’ stato espresso un comune impegno a proseguire in tempi ravvicinati il confronto, in modo da trovare le giuste risposte per le necessità del Gargano, così come richiesto anche dal sindaco di Vieste, Ersilia Nobile.