In uno studio dell’AGENAS quanto spendono gli italiani per i ticket per la specialistica, l’intramoenia, il pronto soccorso ed altri ticket, esclusi i farmaci. Le diverse normative regionali.
Nel periodo 2012- 2015 il conto è stato di circa 10, 5 miliardi, con il solo ticket per la specialistica ambulatoriale che ha comportato una spesa di 5,4 miliardi seguiti dai 4,6 miliardi pagati dai cittadini per le prestazioni sanitarie in regime di intramoenia mentre i ticket per il pronto soccorso hanno pesato per 156 milioni di euro ed altre prestazioni sanitarie di vario genere (farmaci esclusi) altri 284 milioni: in media ogni cittadino nei quattro anni ha speso 174 euro circa, una media di 45 euro l’ anno.
Non solo importi differenziati ma anche tendenze diverse. In Valle d’ Aosta ad esempio la spesa per ticket e intramoenia è in aumento costante dal 2012 al 2015, così come a Trento e Bolzano mentre in tutte le altre Regioni e a livello nazionale è in calo costante, pur con alcune eccezioni su singole voci: escludendo l’ intramoenia , i ticket sono calati nel periodo 2012 -2015 del 9,4%. con l’eccezione di quattro Regioni: Valle d’ Aosta (+8,0%), Bolzano (+9,9 %) e Trento (+19,2 %) ed Emilia Romagna (+4,8%). Invece la compartecipazione all’ intramoenia è sempre calata in tutti gli anni. Con una diminuzione percentuale del 9% nell’ intero periodo 2012- 2015.
La spesa dei cittadini è stata sensibilmente diversa nelle varie regioni, con in testa alla classifica la Valle d’ Aosta i cui cittadini hanno pagato 279 euro circa ciascuno nei quattro anni considerati, quasi 70 euro l’ anno, mentre in fondo alla classifica si trova la Sicilia con una spesa media di circa 70 euro, 17 euro per anno.
Escludendo Regioni e province autonome, la spesa più alta risulta sostenuta in Toscana con 274 euro pro capite complessivi, poco meno di 70 euro l’ anno, ma con un andamento complessivo in costante diminuzione anno dopo anno passando dai 72 euro medi del 2012 ai 66 del 2015: tra le regioni solo 5 sono in controtendenza rispetto all’ andamento nazionale nel 2015 rispetto al 2012: Bolzano (+57, 3%), Trento (+12,4%), Molise (+9,7 %), Marche (+3,7 %) e Umbria (+0,8%).
Se si distinguono le tre voci che compongono quella generale dei ticket, l’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, segnala l’aumento per la specialistica ambulatoriale e pronto soccorso e un forte calo forte per i ticket per prestazioni sanitarie. I ticket per il Pronto soccorso sono in aumento costante per tutti gli anni considerati.
Ovviamente nell’analizzare questi dati occorre ricordarsi che non vi è una uniformità di ticket tra le regioni e che in pratica in Italia vi sono 21 diversi sistemi sanitari regionali con 21 diverse applicazioni sul pagamento dei ticket e che alcune regioni hanno scelto la compartecipazione modulare in base al reddito e con aliquote e quote sempre differenziate tra queste regioni.
Tra le regioni cambiano anche le regole per l’esenzione: alcune regioni si riferiscono alla soglia del reddito familiare, altre Regioni al reddito Isee, altre, come il Veneto, al reddito familiare fiscale ai sensi del Dm 1993 e i diversi ‘tetti’ di esenzione fanno la differenza.
Per dire di alcuni casi: in Toscana la prima fascia è fino a 36.151,98 € e poi vi sono altre 3 fasce (totale 4 fasce), in Veneto fino a 29.000 € e superiore a 29.000 € (solo 2 fasce), in Lombardia oltre al reddito pesano anche i componenti il nucleo familiare, in Sicilia, per le prestazioni specialistiche, oltre alla quota fissa di 36,15 € si pagano 10 € di misure aggiuntive e 10 € per ricetta oltre alla quota legata alla condizione reddituale.
Quali le cause di questa riduzione? Forse più d’ una tutte insieme: dalla crisi con la rinuncia alle cure e con l’incremento degli esenti, al privato concorrenziale che offre gli stessi servizi con spesa equivalente o quasi a quella del ticket, maggiore appropriatezza delle prescrizioni con responsabilizzazione dei medici e degli stessi cittadini.